Il 2015 è l’anno del cloud

L’Osservatorio Cloud & Ict-as-as-Service del Politecnico di Milano rileva un aumento degli investimenti aziendali nella nuvola, soprattutto per quanto riguarda le infrastrutture.

E anche il canale sta rispondendo al cambiamento!

Da anni si parla del cloud. Ora, nel 2015, si può affermare che, anche in Italia, la nuvola sta prendendo piede nelle aziende, persino in quelle più piccole. Ne è convinto Stefano Mainetti, Responsabile dell’Osservatorio Cloud & Ict-as-a-Service del Politecnico di Milano che spiega: ” La nostra ricerca nel 2015 ha dimostrato come ormail il cloud sia una realtà. Già nell’edizione 2014 avevamo notato l’avvio di molti progetti, ma quest anno c’è stata un’accelerazione verso la direzione del cloud ibrido, soprattutto per le infrastrutture. Anche il percorso di virtualizzazione è al termine, le imprese vogliono infatti andare oltre. Si punta a virtualizzare non solo le risorse computazionali, ma anche la rete e lo storage, così da arrivare a vari modelli di cloud ibrido. “Infatti, il vero obiettivo dei reparti IT aziendali, ma non solo, è quello di ottenere il meglio dalle infrastrutture interne d’impresa, valorizzando anche gli investimenti passati nei data center interni, coniugandoli però con l’agilità, la semplicità e il contenimento dei costi che il cloud pubblico è in grado di offrire. Dunque, il mondo delle infrastrutture sembra avviato verso questo percorso, mentre nel futuro si assisterà all’abilitazione di modelli di cloud ibrido anche sulle applicazioni.

Ciò vuol dire consentire alle imprese di agire al meglio, con il supporto tradizionale dei processi di business interni all’azienda, con il supporto che le applicazioni cloud oggi possono garantire.

Stefano Mainetti, Responsabile dell’Osservatorio Cloud & Ict-as-a-Service del Politecnico di Milano

Oggi, dunque, per un’impresa è indispensabile aver definito un modello d’integrazione strategico che riesca a far muovere in continuità i processi aziendali, ottenendo in meglio nell’innovazione che arriva dal mercato e mantenendo una base solida sul portafoglio applicativo Enterprise.

Il canale come cloud enabler

Non va poi dimenticato il cambiamento del ruolo dell’offerta: da tempo i grandi vendor stanno promuovendo e spingendo evoluzioni cloud in modalità SaaS del loro portafoglio. La differenza rispetto a prima è che ora queste aziende possono godere dei ritorni degli investimenti effettuati negli anni passati. I modelli di cloud ibrido proposti e le tecnologie offerte stanno trovando una domanda pronta a consumare questo tipo di servizi. Con conseguenze anche per i partner, puntualizza Mainetti: “Il cloud journey nelle reti TLC e dei data center è ormai al culmine, anche il percorso applicativo sta cambiando, quello che rimane da completare è l’ultimo miglio. Che significa avvicinarsi al cliente, anche con una trasformazione del canale. E’ forse l’ultimo passo da compiere, ma già si vedono fenomeni interessanti. Infatti, anche le aziende di canale stano diventanso dei veri e propri cloud enabler, capaci di integrare mattoni elementari, sia infrastutturali che applicativi, offerti dal cloud pubblico con le esigenze di tutte le imprese.

Fonte: DIGITAL4TRADE, n. 8 del 2015


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